In uno scenario di mercato che vede in forte crescita il settore del vino da bollicina, molte sono le richieste per etichette collarino che siano sempre più belle e nobilitate, in linea con l’etichetta frontale che domina la scena del packaging. Anche perché, bisogna riconoscere, che, molto spesso, sono proprio le etichette da collarino a rimanere in rappresentanza del prodotto una volta che la bottiglia viene immersa nel secchiello del ghiaccio.
Tuttavia, vi sono una serie di motivi per cui non è possibile ragionare allo stesso modo e paragonare le etichette collarino alle etichette frontali pensando di poter adottare per entrambe i medesimi criteri e richiedere le medesime caratteristiche.
Il cosiddetto “effetto memoria”
Il processo di applicazione dell’etichetta sul collo è spesso il tallone d’Achille per il mercato del vino e anche quando l’etichetta sembra essere stata applicata correttamente, non presentando segni di sollevamento sul packaging nello stato iniziale, potrebbero verificarsi, in un secondo momento, problemi di adesione con il manifestarsi del cosiddetto “effetto memoria”, ossia uno staccamento di parte dell’etichetta che tende a tornare nella sua forma originale.
Diversi i fattori che possono essere ritenuti colpevoli di questo fenomeno e che occorre tenere a mente per evitare che il problema si verifichi.
Vediamoli insieme:
- La scelta del giusto materiale: Un fattore da considerare nel caso di queste specifiche etichette è la tipologia di carta scelta: materiali troppo rigidi o con adesivi non adatti tendono ad accrescere il rischio che una volta applicate su superfici curve, come il collo della bottiglia, le etichette tendano a ritornare nella loro forma originale.
- Dimensioni e condizioni del packaging: Occorre considerare che minore è il collo della bottiglia, maggiore è il rischio che l’etichetta torni alla sua posizione originale. Anche le condizioni esterne, come il contatto con acqua e/o ghiaccio o la condensa legata al cambio di temperatura possono provocare il rischio di distaccamento.
- Condizioni di stoccaggio e condizioni ambientali: Le condizioni ambientali dei magazzini delle cantine in cui vengono conservate le bobine possono influenzare le performance delle etichette. Inoltre, i materiali che compongono le etichette hanno una loro data di deperimento e le performance adesive dei materiali decrescono nel tempo. Altro fattore da considerare sono le condizioni in cui verte la bottiglia sulla quale verrà apposta l’etichetta: la presenza di umidità, polvere o imperfezioni presenti sulla superficie del vetro potrebbero portare a problematiche connesse all’adesione.
- Inchiostri, Vernici, Area di Riserva: Inchiostri e vernici utilizzati nel processo di stampa al fine di nobilitare il prodotto possono essere all’origine di una minore adesione a causa di incompatibilità chimica e/o stress meccanico che potrebbe rendere l’etichetta più rigida ed accrescere il cosiddetto effetto memoria menzionato. Lavorazioni speciali quali la serigrafia a spessore e l’embossing possono essere all’origine di tale problema andando a ridurre la superficie adesiva dell’etichetta. Inoltre, anche la pressione esercitata in fase di applicazione è un fattore che può giocare un ruolo importante nel distaccamento da parte dell’etichetta.
Carte sfibrate, grammatura ridotta e assenza di nobilitazioni la sola strada per ridurre l’effetto memoria?
Assolutamente no! Oggi è possibile individuare sul mercato la soluzione che meglio rispecchi l’esigenza dei nostri clienti di avere un prodotto premium nella sua interezza, che sia anche sostenibile e allo stesso tempo versatile e duraturo.
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